Testo critico di Valerio Deho’
“Scolpire la città”
Civici Musei, Reggio Emilia
2000
(…) Dasein leopardiano. L’installazione di Iler Melioli è composta da un’immagine fotografica che riproduce “l’ermo colle” (il territorio attorno a Recanati) e una scultura in acciaio che rappresenta il labirinto dal titolo Frammento di giardino italiano, l’artista, molto legato alle poetiche dell’oggetto, identifica la sensibilità del poeta dell’Infinito come precorritrice di quella contemporanea spostando i termini della conoscenza del mondo all’interpretazione di un problema senza soluzione come il nulla delle cose. In altri termini la parola (cioè la poesia), la carta geografica e il giardino-labirinto, diventano termini di un rebus che l’arte non può che sciogliere attraverso un mutamento di forma. Il linguaggio e le sue metamorfosi appaiono la via d’uscita dall’impasse della mancanza di senso delle cose.